Il profilo internazionale

Il processo di internazionalizzazione è oggi uno dei più proclamati da ogni università italiana, ma i risultati finora ottenuti sono lontani da quelli sperati e acquisiti ad esempio nel nord Europa.
È necessario rafforzare i rapporti con le università più qualificate 1 e avviare una serie di interventi realistici sia negli ambiti della formazione sia in quelli della ricerca, per creare le condizioni perché questo possa realizzarsi.

Nella formazione, il grado di internazionalizzazione è misurato dalla capacità di attrarre studenti 2 e docenti stranieri 3.
Bisogna potenziare gli scambi con l'estero degli studenti, dei dottorandi, dei ricercatori e del personale docente; curare l'integrazione da noi di studenti e docenti stranieri; incentivare le iniziative a carattere internazionale quali competizioni, gruppi di lavoro, ecc.
In particolare bisogna promuovere i corsi di laurea congiunti che rilascino titoli di valore internazionale o bilaterale, e dottorati in co-tutela che si concludano con titoli congiunti o con doppi titoli.

La lingua e la disponibilità di alloggi limitano l'attrazione di studenti stranieri. Il prerequisito è l'adozione della lingua inglese, soprattutto all'interno dei corsi di studio scientifico-tecnologici e da parte del personale delle strutture di accoglienza e di supporto.
L'impegno maggiore è rivolto ai dottorati e in buona misura ai corsi di laurea magistrale, ma anche ai master specialistici di primo livello (sui quali c'è una tradizione in lingua italiana e con le ESAS anche in inglese), di secondo livello, e delle summer schools, che tra l'altro possono essere molto appropriate per l'utilizzo delle nostre importanti strutture collegiali, in estate del tutto inutilizzate.

L'impegno di progredire nell'internazionalizzazione deve essere assunto in prima persona dai singoli ricercatori e diventare obiettivo di ogni dipartimento, che oltre agli studenti deve incoraggiare il reclutamento dall'estero di dottorandi, assegnisti, ricercatori e docenti. Qualcosa è già avviato, però manca la domanda dai Paesi più sviluppati, con i quali la collaborazione e gli scambi possono essere più fruttuosi per la partecipazione a competizioni internazionali, ma per i quali è evidente un'asimmetria sfavorevole: i nostri migliori vanno fuori e l'affluenza dall'estero è, se non nulla, trascurabile. A questo scopo l'offerta formativa deve essere più competitiva, flessibile e avanzata.

Nella ricerca è necessario fare 'network' con le università straniere per sviluppare progetti europei. Un supporto importante è il servizio per istruire, coordinare e gestire i progetti che si sviluppano nell'ambito della cooperazione internazionale. Si è già citata l'opportunità offerta dal Programma Horizon 2020, che raggrupperà in un unico quadro tutti i finanziamenti dell'UE per la ricerca e l'innovazione, con uno stanziamento di 80 miliardi di euro. È necessario coadiuvare i docenti nell'elaborazione di proposte per la partecipazione ai bandi europei e scaricarli del peso della gestione di procedure amministrative sempre molto impegnative.

Un'opportunità di mostrare a livello internazionale la nostra realtà è l'EXPO 2015 che ha per tema "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita". Argomenti che riguardano le nostre ricerche e il nostro stile di vita: il rispetto dell'ambiente, la promozione della salute pubblica, la tutela della qualità e la sicurezza del cibo, l'educare al benessere della persona, il preservare la bio-diversità, l'individuare strumenti di controllo e di innovazione, dalle biotecnologie fino alle tematiche degli OGM.

 


1 Alcune organizazioni interuniversitarie internazionali sono:
League of European Research Universities - Università degli Studi di Milano;
Consortium Linking Universities of Science and Technology for Education and Research - Politecnico di Torino;
The AEUROPAEUM, an association of leading European universities - Università di Bologna;
Forum International des Universités Publiques - Università di Bologna;
Utrecht Network, a representative European-wide network of universities - Università di Bologna;
Coimbra association of long-established European universities of high international standard - Università di Bologna, Padova, Pavia e Siena.

2 Da Lombardy, Italy 2011: "The proportion of foreign students in the total number of students was around 2% in 2003 compared to over 10% in France, Germany and UK".

3 Da Lombardy, Italy 2011: "The Fondazione Cariplo in Lombardy has taken the lead in talent attraction through its recruitment project, which aims to make the Lombardy research system more attractive at the international level. ICREA calls are addressed to the international research community. Up to 20 permanent senior research positions are filled each year. Incorporating senior researchers capable of leading new research groups and setting new lines of research on the right track".

We do live in a world that is so small now that the 'community' is the people on the planet Margaret Lee
 
(Viviamo in un mondo ormai così piccolo che la 'comunità' è costituita dalle persone del pianeta)