Considerazioni conclusive

Il nostro Ateneo è una grande realtà nel contesto locale e nazionale che deve eccellere anche nella competizione internazionale per essere a pieno titolo un'università europea. Nella ricerca, nella capacità formativa, nell'offerta culturale ci sono margini di miglioramento sfruttabili con un'appropriata valorizzazione delle competenze e delle eccellenze disponibili. Tutti i componenti della comunità accademica devono concorrere al perseguimento di questa crescita, nonostante la fase di incertezza generata dalla crisi che stiamo attraversando.

In questo momento di competizione, dove si tende a fare promesse, voglio proporre un metodo di lavoro e affrontare alcuni aspetti cruciali della gestione dell'università. Molti in quest'Ateneo lavorano con passione, spesso lo fanno in condizioni difficili, in mezzo a molti ostacoli, perché, come nelle altre università del Paese, ci si muove tra normative rigide poco o punto incentivanti e gratificanti.
Come avviene nei poli di eccellenza, con tutti quelli che credono nell'istituzione si può perseguire un progetto formativo virtuoso, basato sulla cultura della crescita graduale e cooperativa, con l'obiettivo che diventi una componente essenziale in una società sempre più competitiva.

L'orgoglio di appartenere a un Ateneo come il nostro, libero e democratico, di grandi capacità e potenzialità, può diventare elemento trainante sia locale, sia, accrescendone il ruolo e l'immagine, per il mondo esterno.

 

Costruiamo la città dall'inizio, secondo ragione; sarà il nostro bisogno a costruirla. Platone