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GET IN TOUCHDidascalia tattile del dipinto "Cristo e la Samaritana" / Tactile image of the painting "Christ and the Samaritan woman
L'immagine tattile di Cristo e la Samaritana, un olio su tela dipinto da Annibale Carracci nel 1593-1594, è stata realizzata nel 2016, in collaborazione con l'Institut of Information and Communication Technologies della Bulgarian Academy of Sciences e il personale dei Servizi educativi della Pinacoteca di Brera. Si trova, accanto all'opera originale, presso la Pinacoteca di Brera a Milano (Italia), nella Sala XXVIII.
Questa proposta di lettura tattile di un dipinto 2D è stata presentata il 9 novembre 2016 alle associazioni e organizzazioni di ciechi e ipovedenti.
Come si può mostrare ciò che è rappresentato in un dipinto a chi non può vedere?
Ci sono molti modi di rendere accessibile un'opera pittorica ad una persona non vedente e quasi tutti passano dalle dita, che sono per i non vedenti quello che per gli altri sono gli occhi, un organo di senso fondamentale. Chi non vede ha bisogno di toccare gli oggetti per percepirne la forma, il materiale, il posizionamento nello spazio, la consistenza. Ma attraverso le dita cosa potremmo capire di una composizione dipinta?
Dal 2D al 3D
Diverse proposte sono presentate in letteratura per convertire un’immagine 2D in un rilievo 3D, ma ancora non è chiaro quale traduzione tattile sia più adatta. Pertanto, ancora non esistono standard comuni e le linee guida che forniscono dettagli sono generalmente specializzate su casi particolari, che sfruttano le stampanti 3D per una conversione dell’immagine in un prodotto esplorabile con il tatto, eventualmente anche a colori per veicolare più informazioni ai soggetti ipovedenti.
La capacità visiva residua di un cieco varia a seconda dell’esperienza fatta: dai ciechi dalla nascita che non hanno mai avuto esperienze visive, a quelli che diventano ciechi a tarda età, agli ipovedenti nelle varie forme degenerative.
La didascalia tattile qui presentata ha ricevuto una risposta molto positiva sin da quando ne è stata presentata la prima versione nel novembre 2016, interagendo con diverse associazioni per lo sviluppo di questo e altri percorsi di accessibilità museale. La soluzione, tuttora presente nella sala 28 della Pinacoteca di Brera, si basa su primitive morfologiche che possono essere identificate attraverso contorni a rilievo e codifiche mnemoniche basate sull’alfabeto Braille.
Un testo in Braille descrive l’episodio rappresentato, la composizione del dipinto, i protagonisti animati e inanimati, e fornisce l’informazione sulla profondità spaziale, rilevabile nel dipinto attraverso le dimensioni relative delle parti. Profondità e distanze possono anche essere esplicitate e descritte a voce sulla base del punto tattile in esame.
Le figure e gli oggetti del dipinto sono stati scelti in base alla semantica della composizione e i contorni identificati sono rappresentati con un numero molto limitato di livelli, in modo che le altezze possano essere percepite al tatto. Di conseguenza, la didascalia tattile si presenta con componenti di altezze diverse: in alcune aree le figure sono vuote e solo i contorni sono a rilievo, mentre in altre aree, come nel caso di Cristo e della Samaritana e di tutte le figure chiave dell'immagine, le figure sono piene. Anche queste figure hanno i bordi a rilievo.
Non tutti i ciechi o ipovedenti hanno le stesse capacità di esplorazione tattile, ma è stato confortante rilevare che anche persone con esperienza visiva davvero limitata beneficiano della soluzione proposta.
Inaugurazione
Virginio Cantoni (CVMLab, Università di Pavia - coordinatore del progetto); Associazione ARTE INSIEME Onlus Volontari per l'arte; Ageranvi, associazione genitori ragazzi non vedenti; UICI - unione nazionale ciechi, con UICI Lombardia, UICI Monza e Brianza e UICI Varese; Associazione Nazionale Subvedenti onlus; Istituto dei ciechi di Milano; esperti di design di accessibilità museale.