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GET IN TOUCHDibattito intorno alle disabilità
Venerdì 6 dicembre 2024, nell’ambito delle iniziative legate alla mostra “L’epoca fragile?”, presso il Museo Diocesano di Pavia, si è tenuto un dibattito sulle disabilità, con ospiti membri dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) e dell'Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM).
Ci si è trovati attorno ad una versione tattile del dipinto “Cristo e la Samaritana” di Annibale Carracci, la cui versione originale è alla Pinacoteca di Brera di Milano. La stampa 3D esposta ha le dimensioni di un foglio A3 (29,7 x 42 cm), è stata progettata dal Computer Vision & Multimedia Lab (CVML) dell’Università di Pavia e stampata presso l’Institute of Information and Communication Technologies dell’Accademia delle Scienze della Bulgaria. Realizzata con la supervisione del prof. Virginio Cantoni, il supporto del Consiglio Regionale Lombardo UICI presieduto da Nicola Stilla e la collaborazione del Collegio Nuovo di Pavia, fa parte dell’allestimento sulle fragilità ed ha come scopo rendere accessibile un dipinto anche a soggetti ipovedenti e non vedenti, riproducendone una versione esplorabile con il tatto.
Presenti, il curatore della mostra, prof. Filippo Moretti, il Pro-Rettore Vicario dell’Università di Pavia, prof. Giampaolo Azzoni, i due relatori, il prof. Virginio Cantoni (Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell'Informazione di Pavia) e la prof.ssa Giuditta Matucci (Dipartimento di Giurisprudenza di Pavia), il Presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, il dott. Nicola Stilla, il presidente di UILDM Pavia, il Sig. Fabio Pirastu, e Schipor Elena Ionela, studentessa del Collegio Nuovo di Pavia.
Nella foto di gruppo tratta da Unipavia albums, a partire da sinistra: accompagnatrice UILDM, Filippo Moretti, Giuditta Matucci, Fabio Pirastu, accompagnotore UILDM, Nicola Stilla, Virginio Cantoni e Schipor Elena Ionela.
Come si può mostrare ciò che è rappresentato in un dipinto a chi non può vedere?
Ci sono molti modi di rendere accessibile un'opera pittorica ad una persona non vedente e quasi tutti passano dalle dita, che sono per i non vedenti quello che per gli altri sono gli occhi, un organo di senso fondamentale. Chi non vede ha bisogno di toccare gli oggetti per percepirne la forma, il materiale, il posizionamento nello spazio, la consistenza. Ma attraverso le dita cosa potremmo capire di una composizione dipinta?
Dal 2D al 3D
Diverse proposte sono presentate in letteratura per convertire un’immagine 2D in un rilievo 3D, ma ancora non è chiaro quale traduzione tattile sia più adatta. Pertanto, ancora non esistono standard comuni e le linee guida che forniscono dettagli sono generalmente specializzate su casi particolari, che sfruttano le stampanti 3D per una conversione dell’immagine in un prodotto esplorabile con il tatto, eventualmente anche a colori per veicolare più informazioni ai soggetti ipovedenti.
La prima versione di questa didascalia tattile è stata presentata nel novembre 2016. Si basa su primitive morfologiche che possono essere identificate attraverso contorni a rilievo e codifiche mnemoniche basate sull’alfabeto Braille. Per una descrizione più dettagliata siete invitati a visitare la pagina sulla didascalia tattile di "Cristo e la Samaritana".