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GET IN TOUCHIntelligenza Artificiale (IA): dagli esordi alla via italiana
Martedì 14 gennaio 2025, Virginio Cantoni, presso il Rotary Club di Pavia
Sintesi: L'IA sta diventando sempre più pervasiva nella vita di tutti i giorni, fungendo da motore per la cosiddetta "Quarta Rivoluzione Industriale", con il potenziale di trasformare radicalmente le nostre esistenze in modi che vanno oltre la nostra immaginazione. Con applicazioni in settori cruciali come la sanità, l'istruzione, la cultura, la sicurezza e la difesa, l'IA offre ampie possibilità per il progresso sociale. Tuttavia, affinché queste soluzioni possano essere pienamente sfruttate, è fondamentale che vengano sviluppate, implementate e gestite con equità, sicurezza e responsabilità. Costruire fiducia nei sistemi basati sull'IA richiede una valutazione attenta delle loro implicazioni legali, etiche e sociali. È imperativo affrontare questo cambiamento agendo come protagonisti capaci di sviluppare soluzioni che rispecchino i valori e le specificità del nostro contesto nazionale.
Gli enormi progressi nel campo dell'Intelligenza Artificiale (IA) entrano sempre più nella vita di tutti i giorni e hanno il potenziale per trasformare consistentemente la nostra esistenza. L'IA offre ampie opportunità per il progresso sociale con applicazioni in settori vitali come la sanità, l'istruzione, la cultura, la sicurezza e la difesa. L'IA sta realizzando automi con abilità sempre più simili a quelle umane. Dobbiamo quindi porci alcune domande: di cosa è in grado l'IA? quali ne sono i limiti?
Il termine "IA" è malposto, così come la metafora del "riconoscimento" della chiave per una serratura. La ricerca in IA è stata caratterizzata da grandi dibattiti sugli obiettivi, sulla loro raggiungibilità, sulle scelte di fondo per realizzare sistemi che raggiungano prestazioni da intelligenza umana. L'enfasi è stata a lungo focalizzata sulla rappresentazione della conoscenza. A metà degli anni '70, siamo arrivati allo sviluppo di una rappresentazione semantica della conoscenza che ha portato ai "sistemi esperti", così chiamati perché acquisendo la conoscenza da specialisti hanno avuto, in ambiti ristretti ad hoc, una serie importante di successi applicativi.
Il nuovo millennio è iniziato con lo sviluppo di algoritmi di apprendimento automatico, che hanno permesso ai computer di accumulare conoscenza e di riprogrammarsi automaticamente, valendosi delle proprie esperienze. Dai dati raccolti all’inizio, vengono prodotti nuovi dati, che reintrodotti, ne generano di nuovi. Questa condizione operazionale ad anello chiuso è la principale ragione del rapido e inaspettato successo dell'IA e dei big data. Al momento, c'è un impressionante sviluppo di questi approcci statistici che alcuni avevano fino a pochi anni fa considerato la negazione dell'IA, con una serie di applicazioni di grande successo in settori importanti.
Però alcuni utilizzi dell'IA sono già in discussione: raccolta di dati che viola la privacy, algoritmi di riconoscimento visivo che manifestano comportamenti razzisti, ecc. Il sistema di personalizzazione della ricerca in rete registra il comportamento dell'utente e informazioni come posizione, accessi, richieste e soprattutto, fidelizzando, sceglie le risposte che l'utente vuole vedere. L'effetto, assecondandolo, è di isolarlo nella sua “bolla culturale”. L’autonomia e la libertà di un individuo non sono inevitabilmente compromesse dallo sviluppo dell’IA, purché si rimanga vigili di fronte alle intrusioni nella vita privata. Mentre però la ricerca sull'IA procede a pieno ritmo dal punto di vista tecnico, non altrettanto questo avviene in termini di etica su scala globale.
Le macchine non sono autosufficienti e rimangono subordinate agli obiettivi che noi abbiamo assegnato loro, non hanno autonomia. Però questo cambiamento oltre che rispecchiare i valori e le specificità del nostro contesto nazionale, a causa del potenziale uso improprio dell'IA e dei rischi che ne derivano, deve essere gestito in modo responsabile e trasparente, ed è necessario curare alcuni aspetti fondamentali: i) i dati raccolti non sono anonimi, le preferenze e le abitudini possono essere utilizzate per modellare il comportamento; ii) i dati utilizzati per l'apprendimento contengono pregiudizi incorporati, potrebbero dare scelte discriminatorie; iii) l'etica del settore privato può essere in contrasto con l'etica della società; iv) il monitoraggio costante delle preferenze limita libertà di scelta e creatività.
È indubbio che l'IA offre una vasta gamma di tecnologie che possono essere utilizzate per accelerare lo sviluppo della nostra nazione in un breve o medio periodo. Risulta sempre più efficace per ottimizzare i processi industriali; nel campo della salute e delle cure mediche; nell'apprendimento e l'istruzione; nel migliorare la qualità della vita delle persone; nella gestione sostenibile delle risorse; infine è fondamentale per la sicurezza del paese.
La nostra competitività sarà decisa dal nostro dinamismo, dalla capacità di affrontare i cambiamenti non come spettatori passivi di una rivoluzione, ma come attori consapevoli che possono utilizzare e creare soluzioni in linea con i nostri valori e con le caratteristiche del nostro sistema-paese. Su questa base sono stati definiti cinque obiettivi: i) investire sulla ricerca fondazionale e valorizzare quella applicata (con 6 azioni specifiche); ii) rinnovare i processi amministrativi e favorire la fruizione dei servizi della PA per cittadini e imprese (6 azioni); iii) istituire una rete di laboratori per lo sviluppo di applicazioni in contesti industriali (5 azioni); iv) promuovere una formazione universitaria capillare e realizzare percorsi educativi (7 azioni); v) definire le iniziative che dovranno essere dispiegate nelle citate macroaree in due diverse tipologie: a) infrastrutturali (2 azioni); b) per l’attuazione, il coordinamento e il monitoraggio (una azione).
Alcuni giganti della tecnologia dell'informazione hanno investito ingenti somme di denaro nella ricerca di base sull'IA negli ultimi cinque anni. Non possiamo permetterci tali investimenti, ma un uso attento e responsabile delle risorse disponibili può permetterci un’azione efficace nel contesto internazionale.