Gli schieramenti e le idee
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Gli schieramenti e le idee
Virginio Cantoni: candidato Rettore
per l'Università di Pavia
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Cari colleghi,
il prolungarsi delle elezioni sta suscitando una serie di appelli
accorati, nell'ambito dell'Ateneo, delle Facoltà e dei Dipartimenti, da
parte dei sindacalisti e soprattutto da vari supporter del candidato
Rugge. Avrete notato come questi appelli propongano con insistenza come unica motivazione
la necessità di dare forza al Rettore entrante, in nome del "nuovo"
e del "cambiamento",
senza peraltro specificare in cosa questi consistano.
Sembra irresistibile, in alcuni "poteri" dell'Ateneo, il desiderio di plebiscito
in nome di una supposta "ragion di Stato". E l'esercizio
democratico di una terza votazione viene visto come un'inutile perdita di
tempo e un attentato al pensiero unico e all'ansia di potere dei
colonnelli organizzatori del consenso.
Di programmi, invece, non si parla
mai!
Qualche collega "colonnello" mi ha invitato
esplicitamente a "farmi da parte" (è difficile dominare
l'ansia). Molti
altri, invece, che mi hanno sostenuto, mi hanno chiesto di insistere
perché convinti del valore della mia candidatura indipendente.
Alla fretta di chi vuole che si vada a votare quasi senza pensarci (tanto
ci hanno già pensato i colonnelli) mi permetto di contrapporre l'invito a
riflettere con
calma, e di sottoporre alla vostra attenzione qualche
considerazione che mi sembra importante.
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Perché, secondo voi, sindacati, partiti, Facoltà e alcuni
Direttori di Dipartimenti si sono schierati così apertamente a favore di
Rugge?
Ancora una volta è
caldeggiato un voto "di schieramento", un voto per il quale le
diverse "chiese", stranamente coalizzate, chiamano a raccolta i
propri "fedeli": un voto ideologico anziché un voto per le
idee.
Sarebbe questo il "nuovo"? È veramente questo il
bene della nostra Università? Non sarà, invece, che è solo il bene di
qualcuno della nostra Università?
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Perché nella Facoltà e nei Dipartimenti di Ingegneria,
dove tutti mi conoscono bene e possono facilmente interagire con me, prima ancora che fossero
resi noti i programmi, alcuni colleghi influenti hanno
voluto ostacolarmi anziché cogliere l'occasione di offrirmi il loro
contributo in termini di idee?
A Ingegneria, in
particolare, si è avuta la dimostrazione che gli schieramenti vengono
prima delle idee, anziché eventualmente derivare da esse.
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Invitando un collega del mio Dipartimento a esprimere una
seria motivazione per il suo supporto così attivo alla candidatura di
Rugge, mi sono sentito rispondere che era una "questione di strategia politica".
Chapeau!
Sicuramente per
qualcuno la gestione dell'Università è soprattutto una "questione
politica", cioè una questione di potere personale e di gruppo,
anziché uno sforzo condiviso per il bene comune.
La politica, secondo la stampa locale, ha scelto Rugge,
che di questo afferma di ritenersi lusingato, poiché "ha un'idea
alta della politica altamente concepita". Tutto torna. Ma a quale politica si riferiva
la stampa locale? Davvero a quella "più
nobile"? E davvero ci sono elettori che intendono appiattirsi sulle
proposte dei politici? Sarebbe davvero triste se anche l'Università,
forse l'unico bastione in cui la politica politicante non la fa da
padrone, dovesse capitolare e adeguarsi a logiche "politiche" che, da tempo, la
società civile condanna.
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Sempre secondo la stampa locale, in modo che
obiettivamente sembra aderire a quanto io stesso ho potuto constatare nel
mio Dipartimento, la candidatura di Rugge è fortemente supportata da un'alleanza tra le Facoltà di
Ingegneria e di Medicina. Se ne deduce facilmente che la
mia candidatura non è percepita come una candidatura "di parte"
(a favore degli ingegneri) e questo sicuramente mi fa piacere. Ma quale
può essere allora il senso di questa strana alleanza, se non quello di salvaguardare forti
interessi "di parte" ipotecando il futuro dell'Ateneo?

Com'è possibile
(una volta appurato che le idee stanno avendo un ruolo minore) che tutti
siano convinti di ottenere una fetta più grande di una torta che, tutto
lascia prevedere, non crescerà o diventerà addirittura più piccola?
Non esistono molte soluzioni: o qualche area/gruppo si
troverà a ottenere meno di quello che aveva sperato/concordato oppure gli
eventuali vantaggi riguarderanno in certi casi solo i "vertici"
e non "la base".
Nel mio dipartimento, come dicevo, qualcuno è stato svelto
a cogliere l'occasione di schierarsi da una parte, prima ancora di
conoscere i programmi. Con quello che è stato definito un tradizionale
"esercizio di democrazia" questi "strateghi politici"
si sono poi prodigati a sostenere il candidato Rugge, agendo da veri e
propri attivisti
del voto pro Rugge.
Rugge ci
assicura che "nessuno di loro ha chiesto in cambio posizioni".
Non ho motivo di dubitarne. Forse le posizioni le hanno solo chieste, non
chieste in cambio. Gli ingegneri non sono propensi agli sprechi
energetici: se usano energia - e gli attivisti ne hanno usata tanta -
desiderano ricavarne la massima quantità possibile di "lavoro
utile".
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Se tutto deve
rimanere com'è, è necessario che tutto cambi.
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Giuseppe Tomasi di Lampedusa
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Penso che molti
non si riconoscano negli schieramenti precostituiti: i 580 voti non
ancora espressi (tra schede bianche, nulle e non votanti) possono ancora
ribaltare la situazione.
Rinnovo quindi a tutti gli elettori indipendenti
il mio invito a sostenermi
in queste elezioni, naturalmente se ritengono di poterlo
fare sulla base del mio programma e della mia personale credibilità. Se
così sarà, le campane dei politici, dei sindacalisti, dei colonnelli
tutti avranno suonato a vuoto.
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Ringrazio infine
di cuore quanti mi hanno sostenuto finora e continueranno a farlo!
I loro messaggi di adesione ai miei obiettivi di confronto
con le università più avanzate e ai miei principi di trasparenza e rigore
mi danno orgoglio e rinnovata voglia di agire.
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Le idee ispirate
dal coraggio sono come le pedine negli scacchi: possono essere mangiate
ma anche dare avvio ad un gioco vincente.
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Johann Wolfgang von Goethe
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Grazie per la vostra
attenzione. Un cordiale saluto,
Virginio Cantoni

P.S. Un
esempio di azione libera e responsabile dagli studenti
Giusto stanotte un gruppo studentesco ha inviato una lettera che
concentra sui contenuti la loro posizione e la loro proposta di azione
futura. Una significativa prova di serietà che lascia ben sperare.
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Candidato Rettore per
l'Università di Pavia
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